Giurisdizione e Impatto sociale


Nel 1976 aprire una radio in Italia era una operazione al limite della legalità, e, come si vide in seguito, assai frequente e destinata ad espandersi ulteriormente. Infatti l'anno prima una legge dello Stato, la n. 103 del 14/4/1975 aveva ribadito il regime di monopolio statale per le trasmissioni radiotelevisive, in concessione alla RAI, riconfermando e aggiornando quindi la precedente normativa risalente al 21/2/1938 (Legge 24/1938).
Attraverso le Radio Libere vi sarà una moltiplicazione dei musicisti che trovavano uno sbocco su una qualche radio, e quindi un aumento della vendita di dischi, della copia di dischi, allora su cassetta, insomma la stessa situazione di ora, con le radio al posto di Napster o Winmx, le cassette al posto dei CD-ROM e dei masterizzatori.
La musica da trasmettere doveva essere comunicata alla società autori ed editori, a cui doveva essere spedita la scaletta di ogni giorno di trasmissione, e alla quale dovevano essere versati i diritti per le trasmissioni.
Naturalmente nessuna radio libera si sognava di versare diritti, anche perché in generale erano autofinanziate e chi vi lavorava, non solo lavorava gratuitamente, ma contribuiva anche ai costi fissi della radio, che erano poi soltanto attrezzature (antenna e altro) e costo dei locali, se non si era ospitati da qualche organizzazione.
Nel 1976 la Corte Costituzionale tornò sull'argomento per rispondere a numerose eccezioni di incostituzionalità o richieste di parere di pretori di tutta Italia e dichiarò inammissibili, con la storica sentenza 202/1976 del 28 luglio 1976, le parti delle leggi in vigore che vietavano le trasmissioni in ambito locale, confermando l’interpretazione estensiva della legge 103/1975 e dando il via definitivo alla radiofonia privata in Italia.
Dopo quaranta’anni da quegli eventi e con la nascita poi delle radio commerciali, nessuno oggi si sognerebbe più di chiamarle “Radio Libere”…
E purtroppo proprio le esigenze commerciali hanno livellato lo standard verso i gusti musicali più comuni, e hanno allontanato ogni velleità di sperimentazione.