Le Onde Magiche


MARCONI oltre la Collina… attraverso la Manica… attraverso l’Atlantico e ilmondo…

… a volte strani aquiloni portavano a grandi altezze i fili di una antenna.
Alcuni quotidiani popolari scrissero di storie di “magia nera”…


Molti colleghi di Marconi pensavano che le onde radio non potessero viaggiare con il brutto tempo.

L'ammiraglio Vittorio De Pace, che conobbe personalmente Marconi, ebbe a dire che generalmente le grandi scoperte sono dovute se non completamente, almeno in gran parte, al caso; sperimentando in un determinato campo, si produce un fenomeno secondario la cui manifestazione sfugge all'attenzione dei più ma colpisce invece l'attenzione dello sperimentatore di genio. La storia della scienza è ricca di casi del genere. Ma nel caso di Guglielmo Marconi, diceva il De Pace, le cose stanno diversamente, stanno esattamente alla rovescia: non è che Marconi sperimentando sulle onde hertziane si sia casualmente accorto che quelle onde si propagavano a distanza, superando anche gli ostacoli terrestri;no. Guglielmo Marconi si pose un problema che altri non si erano mai posto. La sua opera non fu casuale, involontaria, ma tu premeditata e studiata.

Ed egli riuscì a realizzare gli apparecchi atti a risolvere il problema che si era posto, dopo aver superato enormi difficoltà tecniche; poiché poteva disporre soltanto di scarsi mezzi rudimentali.

La sua opera fu dunque dovuta ad una profonda meditazione scientifica.Scaturì dalla potenza di riflessione e di ragionamento dello scienziato, dalla facoltà divinatrice del genio, dall'eccezionale abilità dello sperimentatore,dalla volontà e dalla tenacia di un animo forte.
Furono tutti questi fattori messi insieme che ne determinarono il successo.

Il De Pace ricorda le parole di Marconi pronunciate una sera di agosto del 1922. Egli disse:

"Una nuova era sta per cominciare per la tecnica della radiotelegrafia. Bisogna assumere la nuova rotta senza perder tempo”.Sintetizzava così quanto aveva esposto due mesi prima a New York.

In un primo tempo Marconi aveva visto la convenienza di aumentare la lunghezza d'onda delle trasmissioni quando, col sistema a scintilla, venivano usate leonde smorzate. Ma quando potè disporre di onde persistenti per mezzo di trasmettitori a valvola termoionica, abbandonò per primo l'uso delle onde lunghe che era poco pratico per la radiotelegrafia commerciale a grande distanza.

A partire dal 1923 la tecnica delle radiocomunicazioni si indirizzò sul sistema a fascio a onde corte sul quale si basarono i regolari servizi a grande distanza intorno al globo.

Dunque Marconi, nella gloriosa marcia sulla via del progresso, fu sempre all'avanguardia.